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3+1 CONSIGLI per ritornare in forma dopo l'estate☀️

Siete appena tornati dalle vacanze estive e sentite che è arrivato il momento di rimettersi in carreggiata dopo le beneducate frivolezze e leccornie godute nei giorni di ferie?

Ebbene, con questo post è mia intenzione esplorare con voi i modi migliori per farlo e darvi una mano a ripartire.


Partiamo dal dire cosa è meglio NON fare.


Di certo non è buona cosa dirsi "Bene! Da settembre inizio la dieta in modo ligio ligio, ritorno in palestra e ci vado per almeno 3 volte tutte le settimane, poi mi sveglio anche prima al mattino, che ogni giorno vado a fare una corsetta prima di colazione, e fino a Natale non voglio più vedere l'ombra di un alcolico o di un cioccolatino!" (ecco sì, mettiamoci dentro che volete anche vincere un premio Nobel e diventare il presidente degli Stati Uniti d'America!)


Dirsi di voler partire con TUTTO e SUBITO non è assolutamente una strategia vincente. Questo perchè non c'è niente di più difficile che cambiare le proprie abitudini alimentari e rinunciare completamente alle tentazioni del palato. Se poi vogliamo anche aggiungere l'insormontabile scoglio di imparare ad essere fisicamente più attivi stiamo veramente pretendendo l'impossibile da noi!


(Picciola riflessione:) Ma allora perché immancabilmente nella nostra testa si genera quel momento di partenza, quel giorno in cui dovrà scattare lo start e iniziare la gara, come se ci dovesse essere per forza una linea di demarcazione netta fra il prima e il dopo, altrimenti non funziona?

Bella domanda, molto probabilmente al nostro cervello piace pensarla così, perché così può dirsi: "Ottimo, stai facendo tutto il necessario per ottenere il risultato desiderato, ti basta solo continuare così e vedrai che presto saremo contenti perché lo avremo raggiunto!"


Il punto, però, è che si auto-inganna: è vero che se si iniziasse con tutto e subito si raggiungerebbero magari prima i risultati attesi.. ma questo non si traduce in una questione di poche settimane affinchè ciò avvenga e poi non è un traguardo che una volta tagliato è fatta e finita, anzi!

Questo tipo di obiettivo (come molti altri nella vita) non sono facili e immediati da raggiungere e in realtà non si raggiungono proprio, ma si CONQUISTANO e RICONQUISTANO, giorno dopo giorno, per il resto della vita.


Ecco che vivere il cambiamento del proprio stile di vita con la stessa filosofia con cui si pensa di acquistare un'automobile (= faccio i soldi, compro la macchina e fine) porta inesorabilmente ad accingersi con tutte le buone intenzioni ed altissimo entusiasmo all'inizio, ma poi li si perde nel giro di poco tempo, interrompendo qualsiasi buona azione e tornando esattamente al punto di partenza. O anche peggio: essendo troppo quello che ci stiamo chiedendo di fare perché si allontana eccessivamente da quello che abbiamo sempre fatto e/o che sappiamo fare, ecco che non iniziamo affatto.


E restiamo lì a rimandare questa data di inizio, questo momento magico in cui si riuscirà a fare tutto quello che si pensa di dover fare. Perché allora, e solo allora, con tutto a posto e tutto assieme, il risultato che tanto desideriamo verrà raggiunto.


Bianco o Nero.

Ci dimentichiamo sempre che esistono migliaia di sfumature di grigio e che ci sono anche i colori in mezzo! (Fine della riflessione.)


Il primo consiglio, a questo punto, lo avete capito: non pensate di iniziare con TUTTI i cambiamenti tutti ASSIEME e tutti IN GRANDE.


Ah, l'ho dato per scontato finora in effetti, ma l'UNICO modo per ritornare in forma è iniziare a mangiare in modo sano ed equilibrato e fare movimento fisico costante (e progressivamente stimolante) = migliorare il vostro stile di vita.

Due cose tanto semplici da dire quanto immensamente strutturate e difficili da mettere in pratica.


Infatti, come accennavo, cambiare le proprie abitudini alimentari è un compito molto più arduo di quello che si crede.


Alle volte ci dimentichiamo che tutti quanti noi abbiamo iniziato a mangiare fin da quando siamo nati (anche prima), cioè abbiamo iniziato a condizionare i nostri gusti e il nostro approccio all'alimentazione fin dai primissimi giorni di vita. E via via con il tempo, il rapporto con il cibo e il vissuto che esso porta con sé sono diventati sempre più strutturati e radicati dentro di noi e hanno iniziato a condizionarci via via sempre più.


Chi di noi non ha dentro di sé il ricordo di quel cibo o di quella pietanza che, anche oggi al sol pensiero, fa risuonare dentro di noi una sensazione di conforto e di consolazione, una piacevole sensazione di sicurezza e dolcezza?

O viceversa, quel cibo che magari ci è stato fatto odiare perché ce l'hanno fatto mangiare a sforzo o che ci siamo ritrovarti ad assumere in un momento caratterizzato da pesanti e forti emozioni e ora al sol pensiero ci sentiamo giù?


Quello che voglio dire è che il cibo, inevitabilmente, ha un legame, più o meno forte, con il nostro vissuto emotivo. Il cibo non può lasciarci indifferenti.

Ed è questo ciò che lo rende un elemento così difficile da cambiare, perché corrisponde, almeno in parte, con la nostra identità, con il senso che abbiamo di noi come individui e nel rapporto tra noi e il mondo e il modo in cui lo recepiamo e gestiamo.


Quindi, a maggior ragione, il cambiamento delle nostre abitudini alimentari deve essere fatto in modo dolce e delicato. In modo lento e progressivo.


Sul COME fare questo cambiamento lento e progressivo direi che l'unica risposta corretta è DIPENDE. Dipende da voi e da quanto e cosa siete disposti a cambiare.


L'importante è che, qualunque cosa decidiate di fare, (che sia inziare a mangiare più frutta e verdura, o ridurre la quantità di bevande zuccherate o di dolci, o sostituire più spesso i legumi alla carne, o mille altre cose che si avvicinano all'alimentazione sana ed equilibrata) questo deve essere un cambiamento che una volta iniziato voi riusciate a portarlo avanti SERENAMENTE. Questo cambiamento deve rispondere alla domanda:

"Qual è il più piccolo cambiamento delle mie abitudini alimentari che penso di riuscire a fare oggi e portare avanti da qui a per sempre?"


Ed è da lì che partirete.

Il secondo consiglio, dunque, è DESTRUTTURARE il cambiamento e trovare il più piccolo primo passo che potete compiere per avvicinarvici.

E poi trovare il successivo, e poi quello dopo ancora, e così via man mano fino a completare il quadro.


Infine, so che la questione attività fisica fa storcere il naso alla maggior parte delle persone (perché far fatica è dura e trovare il tempo tra tutti gli altri impegni della vita, beh...) ma è un elemento ineluttabile nell'equazione "ritornare in forma" (altrimenti ci prendiamo per il naso in fatto di termini).


C'è una cosa molto importante da dire sull'attività fisica, una cosa che sarà destabilizzante per la maggior parte di voi che mi leggono: fare esercizio fisico NON FA DIMAGRIRE.


Ahi, ahi, mi sento già i commenti: <<Ma se hai appena detto che è un elemento ineluttabile per ritornare in forma?? Eppoi non è vero! Mio cugggino è riuscito a dimagrire semplicemente iniziando ad andare a correre a digiuno al mattino! Come me lo spieghi che ci è riuscito, eh??>>


Premesso che per controbattere adeguatamente mi servirebbe scrivere un post a parte (e potrei farlo, diciamo che lo farò), ma diamo per ora questa breve spiegazione: anche se fare esercizio fisico, specialmente di tipo aerobico, aumenta il dispendio energetico (e se questo porta alla realizzazione del bilancio energetico negativo, allora in teoria genera del dimagrimento) il problema è che aumenta della stessa entità anche la fame, riduce indirettamente il NEAT giornaliero (il dispendio energetico da attività quotidiane volontarie e involontarie) e, ben prima di quanto vorremmo, genera un adattamento che porta a consumare sempre meno energia a parità di sforzo e tempo sotto sforzo.


Risultato? Resistere alla fame è difficile, ci troviamo a consumare meno energie il resto del tempo e se non aumentiamo progressivamente la quantità di esercizio fisico o la sua intensità (cosa molto difficile da fare per le stesse premesse per cui è difficile anche solo iniziare) ecco che i suoi effetti hanno vita molto breve e tutto quel vantaggio che avrebbe avuto sul bilancio energetico svanisce già dopo le prime sedute di allenamento..


Ora, questo non è per scoraggiarvi e convincervi che fare movimento non serve, (il mio scopo è esattamente il CONTRARIO,) mi interessa solo che vediate sotto la giusta luce questo secondo elemento della nostra equazione.


L'esercizio fisico deve essere visto e vissuto come un elemento di ACCOMPAGNAMENTO e RAFFORZAMENTO dell'aspetto alimentare.


Il VERO dimagrimento lo genera la riduzione delle entrate energetiche, cioè la dieta ipocalorica (è più facile da gestire e mantenere, la fame si adegua e si riduce in corso d'opera, il corpo non si adatta ad essa con la stessa velocità dell'esercizio fisico) e il movimento fisico è quel canale in cui il dimagrimento può scorrere più facilmente e velocemente, potenziando e migliorando i risultati in termini di composizione corporea (riducendo di più il grasso e lasciando o addirittura aumentando la quantità di muscolo).


E non solo: l'esercizio fisico aumenta e migliora tutte le funzionalità del corpo, dalla mobilità articolare all'efficienza del sistema immunitario, dalla compliance vascolare alla regolarità intestinale, dalla densità ossea alla qualità del sonno e del tono dell'umore (e mi fermo qui perché l'elenco diventerebbe ASSURDAMENTE lungo).


L'esercizio fisico è una MEDICINA MULTIPOTENTE, l'unica così multifattoriale e priva di effetti collaterali. Farlo può solo che farvi BENE. Oltre che aiutarvi a farvi avvicinare allo stato "IN FORMA" che molto spesso è associato alla sola questione estetica, ma in realtà nasconde intrinsecamente il miglioramento del vostro STATO di SALUTE e benessere.


Terzo consiglio: approcciatevi all'esercizio fisico scegliendo quello che PIÙ VI PIACE, non quello che è più efficace per dimagrire.


Anche qui il vero intento è quello di trovare qualcosa che iniziate a fare e che non smettiate più di fare. Qualcosa che vi diverta e vi faccia sentire bene, e ovviamente che si incastri con i vostri impegni e diventi un fattore di gioia e positività all'interno della vostra vita, non l'ennesimo dovere che ve la toglie, la voglia di vivere.


Il titolo di questo post diceva "3+1 Consigli" e infatti i 3 consigli in questione ve li ho del tutto esposti.

Il "+1" l'ho messo apposta da parte perché non è esattamente un consiglio, ma una riflessione (che sono sempre solita fare quando tratto lo stile di vita perché è importante soffermarsi sempre sul "perché" si desiderano compiere certe azioni, affinché queste diventino un cambiamento davvero significativo e positivo all'interno della vita di una persona e non un modo fallimentare per risolvere un problema che è di tutt'altra natura).


La riflessione è questa: PERCHÉ volete ritornare in forma?

La risposta a questa domanda nasconde la natura della vostra motivazione e la conseguente riuscita o meno di questo intento.


Se, per esempio, la risposta fosse "perché vorrei tornare ad avere il fisico di quando avevo vent'anni!" questa motivazione a me puzza di "difficoltà ad accettare il tempo che passa e il fisico che cambia con l'età".

Oppure, se fosse "perché non riesco a trovare un/una partener e quindi per farlo devo tornare aitante" a me questo suona come "mi sento insicur* di me stess* e penso che sia l'aspetto fisico ad attirare a me le persone e non il modo in cui mi atteggio".

Afferrate il senso di questo discorso?


Molto spesso si danno significati diversi al bisogno di ritornare in forma rispetto a quello che dovrebbe avere. Si pensa che raggiungere un certo aspetto influenzerà nel modo in cui vogliamo la nostra vita e ci porterà quella svolta che ci farà stare finalmente meglio.

Molto spesso però non è proprio così. È innegabile che migliorare il proprio corpo ci farà sentire un po' più sicuri di noi stessi e aumenterà la nostra autostima, ma non impediremo al tempo di continuare a scorrere (e con lui l'invecchiamento) o di diventare delle calamite infallibili di potenziali partner!


Tutte queste motivazioni celano un bisogno che è più psicologico che fisico, e di conseguenza necessitano di un trattamento che sia più interno che esterno.

Con questo non voglio dirvi che voler ritornare in forma sia inutile di partenza e che dovete lasciar stare, assolutamente no. Ritornare in forma è sacro in principio, perché ne vale comunque della vostra salute!


Ed è proprio questo lo sparti acque che è importante fare: se sentite che volete intraprendere questo cambiamento su una base diversa che non sia "prendermi cura della mia salute e del mio benessere", allora dovete fare un grande esame di coscienza e ragionare sul fatto che il vero lavoro dovreste farlo su quest'altra base e non sul vostro corpo.


Con questo concludo dicendo che 'ritornare in forma' è un modo per prendersi cura di se stessi, e prendersi cura di se stessi è un atto di puro amore e responsabilità nei confronti di se stessi e degli altri.

Siccome in questa cura rientrano tutti gli aspetti di cui siamo fatti (non solo il corpo, ma anche la mente), ecco che lavorare sulla propria alimentazione e sul movimento fisico sono il miglior modo per prendersi cura del proprio corpo, ma altrettanto lo si deve fare anche per la nostra mente.

Non sottovalutate i bisogni intrinseci del vostro stato psicologico, il maggior benessere, dopotutto, dipende da quello.

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